Con il regio decreto 2229 del 1939 furono istituite le "Norme per l'esecuzione delle opere in conglomerato cementizio, semplice od armato". In particolare, nell'art. 4, si fissava l'obbligo, per i privati, di deposito presso la Prefettura di una domanda corredata da un progetto di massima.
Al termine dei lavori era obbligatorio un collaudo delle strutture da parte di un ingegnere incaricato, il cui certificato doveva essere presentato alla Prefettura stessa. Si sono formati così, per l'intera provincia di Ascoli Piceno, dei fascicoli composti dalla richiesta presentata dal costruttore, dal progetto di massima e dal collaudo strutturale. In alcuni casi alle carte sono allegati anche gli elaborati grafici, in particolare quelli strutturali, ma la legge non fissava un obbligo in tal senso. La normativa rimase in vigore fino alla legge 1086 del 1971 che fissò l'obbligo di deposito presso il Genio civile e non più presso la Prefettura. Di lì a poco il Genio civile, con il d.p.r. n. 8 del 15 gennaio 1972 passò fra le competenze della Regione.
Se per gli anni fino al 1960 la documentazione di collaudo delle opere in cemento armato è inserita fra gli affari ordinari della Prefettura, successivamente, a partire dal 1961 e fino al 1975, si impone come serie autonoma. I fascicoli degli anni 1972-75 sono in numero notevolmente inferiore, forse per l'influenza del passaggio di competenze. Anche per il periodo 1960-1975, sulla scorta dell'esperienza di ricerca maturata in questi anni, la documentazione è soltanto apparentemente completa.
La documentazione è stata versata in Archivio di Stato in data 9 marzo 2004. Dal 2016 è stato avviato un lavoro di schedatura sistematica dei fascicoli, molto richiesti da una utenza professionale, che si è concluso nel 2018.
La serie si articola in 73 sottoserie corrispondenti ad altrettanti comuni della Provincia di Ascoli Piceno.
L'ordinamento dei fascicoli è cronologico, per anno di archiviazione.